(Reuters Health) -Il trattamento con infliximab della colite ulcerosa (CU) comporta la remissione istologica. Nuovi risultati dimostrerebbero che nei pazienti affetti da colite ulcerosa le lesioni istologiche andrebbero in remissione dopo la terapia con questo anticorpo monoclonale.La guarigione istologica è sempre più utilizzata come un obiettivo terapeutico prioritario nella trattamento della colite ulcerosa, e l’infiammazione istologica è un fattore predittivo del futuro rischio di recidiva dell’attività endoscopica. “Il recupero istologico nella colite ulcerosa è spesso incompleto – fanno notare gli autori dello studio, Fernando Jose Magro e i suoi colleghi dell’Università di Porto – e la prova microscopica dell’infiammazione è comune anche nei pazienti con colite quiescente valutati clinicamente mediante sigmoidoscopia”.
Lo studio
Magro e il suo team hanno preso in esame la guarigione istologica di 20 pazienti ai quali era stata prescritta la terapia con infliximab all’inizio della ricerca, e dopo 8 e 52 settimane la remissione istologica è stata definita con un punteggio dell’indice di Geboes di 3,0 o al di sotto, e la guarigione delle mucose osservata con l’endoscopia con il punteggio dell’indice Mayo parziale di 0-1. Al basale, il 5% dei pazienti era in remissione istologica, mentre il 15% lo era a 8 settimane e il 35% dopo 12 mesi. A 8 settimane, il 40% dei pazienti era in remissione clinica e il 45% riportava guarigione endoscopica delle mucose. Dopo un anno di infliximab, il 25% dei pazienti era in remissione clinica, endoscopia e istologica. I ricercatori hanno osservato anche la correlazione tra i marcatori di calprotectina fecale e lattoferrina con la guarigione istologica. I marcatori sono stati più fortemente correlati con la guarigione a 8 settimane, con un’area sotto la curva (AUC) del 94% per la calprotectina e del 96% per la lattoferrina, rispettivamente. Entrambi i biomarcatori avevavo un eccellente valore predittivo positivo per l’esito istologico a 8 settimane (calprotectina 100%, lattoferrina 94%).
“Il crescente interesse tra i medici per l’ottenimento della remissione istologica come obiettivo del trattamento delle IBD è supportato dai nostri dati che dimostrano come infliximab sia in grado di migliorare i risultati istologici dei pazienti con CU – ha spiegato Magro – ulteriori ricerche dovranno essere portate avanti con campioni più ampi e gruppi di controllo per stabilire chiaramente l’impatto di infliximab sugli esiti istologici”.
Fonte: J Chrons Colitis 2016
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)