#lsea2024

Il Mio Fibroma

Gaia Al Mudarris

“Il mio fibroma” è un podcast realizzato da Lo.Li. Pharma con l’obiettivo di affrontare l’aspetto psicologico ed emotivo che questa patologia porta con sé. Abbiamo approfondito l’argomento con Gaia Al Mudarris, Responsabile della Comunicazione. Hanno collaborato alla sua realizzazione Pasquale Lista, Responsabile Marketing di Farmares e Federica Tonelli, Product Manager di Lo.Li. Pharma.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
L’idea nasce dall’osservazione di un’importante lacuna in termini di comunicazione e di supporto psicologico per le donne affette da fibroma uterino. Sebbene si tratti di una patologia ginecologica molto comune, l’impatto sul benessere psicologico non è quasi mai adeguatamente affrontato. Abbiamo coinvolto oltre cento donne tramite questionario, che ha rivelato come la stragrande maggioranza soffra in silenzio o non si senta sostenuta e compresa da un punto di vista emotivo. Per questo, abbiamo dato vita a un progetto indirizzato ad affrontare preoccupazioni e paure che questa patologia suscita, al fine di fornire strumenti pratici di gestione emotiva e psicologica.

Potrebbe descriverlo brevemente?
Il mio fibroma” è un podcast in cui esperte in ginecologia e psicologia discutono delle diverse dimensioni dell’impatto dei fibromi uterini sulla vita delle donne. Ogni episodio affronta temi specifici introdotti dalla ginecologa che presenta la prospettiva clinica e sono seguiti dalla psicologa che offre strategie di gestione del benessere mentale; il tone of voice è informale e accogliente. Le voci che si alternano sono quelle di opinion leader con esperienza nel trattare e rapportarsi a pazienti affette da fibroma o che convivono con condizioni croniche: le Dott.sse Giuseppina Porcaro e Terryann Spagnuolo, specialiste in ginecologia e ostetricia; la Dott.ssa Daniela De Cesario, Psicologa e Psicoterapeuta e la Dott.ssa Efisia Poli, Psicologa. Abbiamo scelto il podcast perché ci sembrava il mezzo più adatto a trattare un tema di salute così intimo e delicato.

Che risultati avete o volete raggiungere?
Abbiamo ottenuto risultati significativi in termini di diffusione ed engagement su diversi canali in modo organico e con campagne a pagamento su piattaforme social e native di distribuzione del podcast. Il progetto è stato accolto positivamente dalle community di salute femminile che hanno commentato ringraziandoci per l’iniziativa. Per il futuro, puntiamo a espandere ulteriormente la nostra audience tramite campagne pubblicitarie e a continuare a fornire contenuti utili e di supporto alle pazienti.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Continuare a sensibilizzare il pubblico e i professionisti della salute sull’importanza del supporto psicologico per queste pazienti, ma non solo. Serve lavorare per offrire risorse accessibili e di qualità che possano aiutare le donne a gestire meglio la propria condizione. Infine, incrementare la ricerca e la raccolta dati sull’impatto psicologico di tutte quelle patologie che, come i fibromi uterini, possono peggiorare la qualità della vita sotto diversi aspetti.

Qual è l’aspetto principale del Patient Advocacy Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Credo che nei prossimi anni, l’aspetto principale del Patient Advocacy Campaign sarà la sempre maggiore integrazione del supporto psicologico con l’informazione medica in senso stretto. È essenziale che le campagne di advocacy non solo educhino sui sintomi e le opzioni di trattamento, ma forniscano anche strumenti pratici per affrontare le conseguenze emotive della patologia. La collaborazione con professionisti che si occupano di salute emotiva e psicologica è fondamentale per avere una comprensione profonda del vissuto dei pazienti.



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