#lsea2024

Luce sulla PCOS

Gaia Al Mudarris

"Luce sulla PCOS" è una campagna di comunicazione pensata per sensibilizzare sulla Sindrome dell’Ovaio Policistico. Abbiamo approfondito l’argomento con Gaia Al Mudarris, Responsabile della Comunicazione di Lo.Li. Pharma. Al progetto hanno collaborato Federica Stecconi, Communication Specialist, Valeria Anna Palermo, Social Media Manager, Martina Pandolfo, Graphic Designer, Maria Elena Cirillo, Social Media Specialist e Valentina Gattaino, Event Manager di Lo.Li. Pharma.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
L’idea di realizzare il progetto “Luce sulla PCOS” è nata dal nostro impegno costante nel supportare le donne e sensibilizzare il pubblico sulla Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS). La PCOS è una patologia endocrino-ginecologica che colpisce una significativa percentuale di donne in età fertile, con importanti conseguenze sulla salute fisica e psicologica. Il progetto si rivolge a tutte le donne che convivono con la PCOS, ma anche al pubblico generale, agli stakeholder nel settore sanitario, comprese le istituzioni, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e promuovere il dibattito scientifico sulla sindrome.

Potrebbe descriverlo brevemente?
“Luce sulla PCOS” è una campagna di comunicazione promossa durante il PCOS Awareness Month 2023. Il progetto ha incluso diverse iniziative, tra cui l’illuminazione del Colosseo con il colore associato alla PCOS, la partecipazione a una conferenza stampa in Campidoglio organizzata dall’associazione scientifica EGOI-PCOS, e una campagna social con l’hashtag #PCOSCONLETUEPAROLE per raccogliere le esperienze delle pazienti. L’obiettivo era sensibilizzare su questa condizione, fornire una piattaforma di condivisione per le donne e promuovere la revisione dei criteri contenuti nelle linee guida per la diagnosi. 

Che risultati avete o volete raggiungere?
Il progetto ha raggiunto notevoli risultati in termini di copertura mediatica, con oltre 70 pubblicazioni su vari media e testate giornalistiche. La campagna social ha generato una copertura organica di oltre 43.000 account e 1.600 interazioni, raccogliendo 182 testimonianze dirette dalle pazienti. Vogliamo continuare a sensibilizzare il pubblico e le istituzioni sulla PCOS, migliorare la diagnosi e il trattamento, e supportare le donne nella gestione quotidiana della sindrome.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
C’è ancora molto da fare per migliorare la diagnosi e il trattamento della PCOS. È necessario continuare a sensibilizzare il pubblico e i professionisti della salute, promuovere la ricerca scientifica e aggiornare i criteri diagnostici. È anche fondamentale fornire supporto emotivo e psicologico, creando reti di supporto e risorse accessibili.

Qual è l’aspetto principale dell’Institutional & Patient Event che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Nei prossimi anni, l’aspetto principale dell’Institutional & Patient Event sarà l’integrazione e la collaborazione tra istituzioni, medici e pazienti. È essenziale creare eventi che non solo informino, ma che sappiano anche coinvolgere attivamente le pazienti, dando loro voce e spazio per condividere le proprie esperienze. Questo approccio aiuterà a costruire una comunità di supporto più forte e a promuovere un dialogo aperto e continuo sulle necessità e le sfide legate alla PCOS, migliorando così la qualità delle cure.



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