(Reuters Health) – Infiammazione e fumo di sigaretta vanno a braccetto nel danneggiare il liquido spermatico. Uno studio statunitense dimostra infatti come lo sperma degli uomini fumatori, rispetto a coloro non fumano, presenti un DNA deteriorato, un minor numero di mitocondri in grado di generare energia, una maggiore quantità di proteine che indicano una eccessiva risposta immunitaria. Già precedenti ricerche avevano messo in luce come i fumatori tendano ad avere spermatozoi più anomali in termini di numero, motilità, forma e acrosomi, la componente che aiuta le cellule spermatiche a penetrare nell’ovocita. “Sapevamo che il fumo comporta una riduzione dell’integrità del patrimonio genetico degli spermatozoi, con diminuzione dell’attività mitocondriale e alterazioni acrosomiali – ha dichiarato l’autore senior dello studio, Ricardo Bertolla Pimenta della Università Federale San Paolo del Brasile – Gli spermatozoi dei fumatori hanno minore capacità di fecondare e, a causa degli elevati tassi di frammentazione del DNA, hanno anche maggiori probabilità di indurre ad aborto precoce o a conseguenze sulla prole. Inoltre, i danni del DNA spermatico sono correlati a rischio di tumori infantili. Tutti questi effetti erano già noti ma il nuovo studio aiuta a dimostrare come avvengono queste alterazioni”.
Le evidenze dello studio
“Il fumo di tabacco può modificare la costruzione delle proteine spermatiche, aumentandone alcune e diminuendone altre, il che indica l’infiammazione testicolare e di altre ghiandole”, hanno riportato i ricercatori sul BJU International. L’eccessiva infiammazione del liquido seminale sembra essere, dunque, uno dei meccanismi attraverso cui il fumo altera lo sperma. Il team di Bertolla ha testato la qualità funzionale dello sperma di 40 fumatori, studiandone il volume, la concentrazione, il pH, la motilità e la forma. Sono stati osservati danni genetici e attività mitocondriale; molti mitocondri nelle cellule spermatiche erano inattivi o parzialmente attivi e la membrana acrosomiale si presentava meno spesso intatta. “Bisogna dire che la fecondazione è un evento ben congegnato, durante il quale gli spermatozoi vanno incontro a modifiche in punti specifici per essere in grado di fecondare l’ovocita. Se queste modifiche si innescano troppo precocemente, essi possono perdere questa capacità – ha sottolineato Bertolla – L’acrosoma, per esempio, è una membrana ricca di enzimi che permettono allo spermatozoo di passare dentro l’ovocita e questi enzimi nei fumatori possono venir attivati prematuramente”.
Quanto alle donne, il fumo comporta menopausa precoce, aborto spontaneo, gravidanze ectopiche e minor successo di fecondazione assistita. Il dottor Bertolla, sulla base degli studi condotti dal suo gruppo, consiglia agli uomini di smettere di fumare quando decidono di diventare padri. L’intero processo di produzione di uno spermatozoo maturo dura circa tre mesi, quindi la raccomandazione è di buttare la sigaretta almeno tre mesi prima di un tentativo di paternità.
Fonte: BJU Int 2016
Kathryn Doyle
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)