Staminali dal grasso addominale per guarire feriti difficili come ulcere diabetiche o piaghe da decubito. Utilizzato per la prima volta al mondo negli Emirati Arabi Uniti su tre pazienti, il procedimento però è stato messo a punto da Bioscience Institute, multinazionale italiana che a Dubai ha una delle sue cell factory.
Utilizzando questa tecnica per la prima volta su ferite ‘incurabili’, i chirurgi dell’Ospedale Al Qasimi hanno prelevato 20 ml di grasso dall’addome dei pazienti, da cui hanno estratto, isolato ed espanso le staminali presenti. Dopo 14 giorni, la coltura ha prodotto circa 100 milioni di staminali mesenchimali che sono state poste nel letto della ferita. Dopo 48 si vedevano i primi risultati e nei giorni seguenti si è assistito ad una rapida guarigione.
Le ‘ferite difficili’ necessitano di cure continue e sono frequente causa di infezioni, necrosi e cronicizzazione. Interessano almeno l’1% della popolazione, in particolare pazienti con malattie cardiocircolatorie, autoimmuni, leucemie e diabete, ovvero condizioni in cui la pelle perde le sostanze necessarie alla riparazione del tessuto, con sofferenze per il malato e alti costi.
Ad esempio il costo annuo di un’ulcera diabetica è stimato in circa 8.000 dollari, che diventano 17mila se si infetta e arriva a 45mila se diventa necessaria l’amputazione. Le attuali terapie cellulari basate sull’utilizzo di cellule cutanee spesso non sono efficaci, mentre le cellule del tessuto adiposo, oltre a rilasciare proteine e collagene, riescono a ricostruire la matrice extracellulare che rappresenta il supporto attorno al quale le altre cellule si organizzano per riparare la lesione.