Tumori: 54% italiani confusi da troppe notizie, ma un aiuto può arrivare dal web

computerPiù del 70% degli italiani ritiene di essere molto o abbastanza informato sulla salute, ma cresce la quota di cittadini che temono la confusione causata dalle troppe notizie (il 54,5% nel 2014 contro il 41% del 2012), in particolare se si tratta di tumori. Lo ricordano gli oncologi dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che hanno organizzato il secondo corso nazionale per giornalisti e oncologi.

Negli ultimi anni è aumentato in modo esponenziale il ruolo di Internet e dei social media, soprattutto quando la parola chiave da cercare è “cancro”. Con ricadute anche positive, come evidenziato da uno studio del St. Mary’s Medical Center di San Francisco presentato al 52° Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO). Lo studio, spiega Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM e direttore dell’Unità Operativa di Oncologia dell’IRCCS-Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia, ”ha analizzato più di 30mila tweet di donne che avevano eseguito la mammografia, il Pap test e la colonscopia. L’analisi dei sentimenti espressi dalle pazienti ha sottolineato esperienze negative e positive, ma solo queste ultime hanno dimostrato di ‘rimanere nel tempo ed essere più influenti’ verso parenti e amici. E in letteratura è stato evidenziato che le pazienti colpite da tumore del seno seguite tramite social network hanno aderito meglio alla terapia”.

“La sete di fonti certificate è molto alta – continua Pinto – ed è compito di una moderna società scientifica saper ‘governare’ il flusso costante di informazioni. Da un lato vogliamo sensibilizzare i rappresentanti dei media sull’importanza di una corretta comunicazione, dall’altro è necessario offrire ai clinici gli strumenti per comunicare con i giornalisti”.

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