Sono circa 40mila gli italiani colpiti da fibrillazione atriale (FA) e nei prossimi 50 anni si stima che il numero sia destinato a raddoppiare. La FA però, di cui ne soffrono 6 milioni in europa, risulta ancora poco conosciuta e solo in Italia, il 45% dei pazienti, prima della diagnosi non ne aveva mai sentito parlare. Da ciò emerge quindi una carenza di informazione ed anche un sottoutilizzo di nuove e più sicure terapie.
I dati
Il 52% dei pazienti con fibrillazione atriale assume da 5 a 15 compresse al giorno, manifestando una forte esigenza di semplificazione della terapia. Per il trattamento anticoagulante di questi pazienti esistono però alternative a quello standard, ma a più della metà dei pazienti, emerge da una recente survey europea sulla fibrillazione atriale, non vengono presentate.
Trattamenti
Per la FA, affermano gli esperti, ”esistono in effetti diverse opzioni di trattamento rispetto alla terapia standard, che richiede una particolare attenzione nella posologia, frequenti monitoraggi e attenzione alla dieta e farmaci concomitanti”. Tra queste, il nuovo anticoagulante orale in mono somministrazione giornaliera (edoxaban), che sarà disponibile nelle prossime settimane anche in fascia rimborsabile. Una nuova arma contro una malattia considerata subdola proprio perché spesso asintomatica, tanto che il 34% dei pazienti non aveva riscontrato alcun sintomo precedente e il 38% di essi non è consapevole del legame tra FA e ictus, eppure 1 ictus su 5 è causato proprio dalla fibrillazione atriale, proporzione che aumenta significativamente con l’età. Il rischio di sviluppare ictus è infatti tra le 3 e le 5 volte superiore in chi soffre di questa patologia.