(Reuters Health) – La combinazione di daratumumab, bortezomib e desametasone riduce drasticamente il rischio di progressione del mieloma multiplo avanzato. È quanto emerge da una ricerca presentata al Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) da Johnson & Johnson, che produce il farmaco Darzalex (daratumumab).
Darzalex, ha ricevuto l’approvazione degli Stati Uniti a novembre 2015 per l’uso da solo tra i pazienti che avevano ricevuto almeno tre trattamenti precedenti per il mieloma. Uno studio in fase avanzata – che coinvolge 498 pazienti che erano precedentemente stati sottoposti a uno o più trattamenti per il mieloma – ha diviso i partecipanti in due gruppi: il primo ha ricevuto bortezomib (Velcade, Takeda Pharmaceutical) e lo steroide desametasone, mentre l’altro gruppo ha ricevuto Darzalex in combinazione con questi due farmaci.
I risultati dello studio
Dopo più di sette mesi, il 61% in meno dei pazienti trattati con la combinazione con Darzalex ha sperimentato un peggioramento della propria malattia rispetto a quelli trattati con il regime standard dei due farmaci, centrando l’obiettivo principale del trial. Il tempo mediano della progressione della malattia non è ancora stato raggiunto per il gruppo Darzalex, mentre per i pazienti che assumono la combinazione di due farmaci è di 7,2 mesi.
Lo studio è stato interrotto a marzo 2016, dopo che un comitato indipendente ha confermato che il regime con Darzalex ha mostrato un beneficio statisticamente significativo.
Circa il 19% dei pazienti nel gruppo Darzalex non ha mostrato alcun segno ulteriore della malattia, contro il 9% di quelli trattati con Velcade e desametasone. Una riduzione significativa malattia è stata osservata nell’83% di chi ha assunto Darzalex, contro il 63% della combinazione standard.
Come agisce daratumumab
Il farmaco blocca la proteina CD38 che si trova nelle cellule colpite dal mieloma. È stato approvato sulla base di dati favorevoli provenienti da due studi più piccoli, tra cui un lavoro in cui i tumori si sono contratti nel 29% dei pazienti.
Antonio Palumbo, ricercatore principale dello studio, ha dichiarato che la tossicità generale del regime Darzalex è simile a quella osservata con i due trattamenti standard. “Questo dato– ha aggiunto – può aiutare il farmaco a diventare un trattamento di seconda linea, in combinazione con bortezomib e desametasone”.
Gli effetti indesiderati più comuni per entrambe le combinazioni di farmaci includono piastrine basse nel sangue, diarrea e anemia.
Palumbo, responsabile dell’Unità del mieloma all’Università di Torino, fa sapere che i dati provenienti da un altro studio in fase avanzata sul Darzalex sono previsti a fine mese e probabilmente replicheranno gli ottimi risultati emersi nel suo lavoro.
Fonte: Congresso ASCO 2016
Ransdell Pierson
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)