(Reuters Health)- Le donne con una diagnosi di fibrillazione atriale sarebbero anche più a rischio di sviluppare un tumore. A ipotizzarlo è un gruppo di ricerca coordinato da David Conen dell’University Hospital di Basilea, in Svizzera. Lo studio è stato pubblicato su JAMA Cardiology.
“Una precedente ricerca su pazienti con fibrillazione atriale trattati con anticoagulanti orale aveva mostrato che più di un terzo dei decessi non era dovuto a cause cardiovascolari e i tumori maligni erano una delle principali cause di morte”, ha spiegato Conen alla Reuters Health. Proprio da questi dati sono partiti i ricercatori svizzeri, che hanno seguito 34.691 donne che avevano partecipato al Women’s Health Study per circa 19 anni.
Lo studio
Tra queste, al 4,2% era stata diagnosticata una fibrillazione atriale, mentre il 14,8% aveva sviluppato un tumore maligno. Dall’analisi dei dati è emerso che la fibrillazione atriale era un fattore di rischio significativo per il cancro. In particolare, il rischio era più alto nei primi tre mesi dopo la nuova diagnosi di fibrillazione atriale, ma restava comunque significativamente maggiore per più di un anno. Viceversa, il rischio di fibrillazione atriale dopo una diagnosi di cancro era più elevato nei primi tre mesi, ma non successivamente.
“I nostri risultati enfatizzano l’importanza della riduzione dei fattori di rischio nei pazienti con fibrillazione atriale, non solo per ridurre l’incidenza di nuovi episodi, ma anche per contrastare eventuali effetti avversi come il cancro – ha dichiarato Conen -.Per questo, i pazienti con fibrillazione atriale dovrebbero essere seguiti e ricevere un’adeguata terapia medica”.
“Per confermare i nostri risultati e capire i meccanismi serviranno ulteriori studi – ha osservato il ricercatore svizzero – e il potenziale meccanismo d’azione potrebbe essere ricondotto a fattori di rischio come obesità, fumo e consumo di alcool che aumentano i processi di infiammazione e apoptosi, responsabili di entrambe le malattie considerate”.
I commenti
Secondo Emelia Benjamin della Boston University Schools of Medicine and Public Health, in Massachusetts, “con l’invecchiamento della popolazione, sia la fibrillazione atriale che i tumori diventano più comuni. E dal momento che la fibrillazione atriale è una patologia frequente negli adulti più anziani, non dovrebbe sorprendere che sopraggiunga con altre patologie”. Inoltre, “la fibrillazione atriale ha una relazione bidirezionale con più malattie, come insufficienza cardiaca, infarto, malattia renale cronica e tromboembolia venosa – ha sottolineato l’esperta- Tuttavia, ci sono molte ragioni per le quali le persone con fibrillazione atriale possono avere un rischio più elevato di una diagnosi di cancro, inclusa un’aumentata sorveglianza sul paziente o complicanze da sanguinamento per l’assunzione di anticoagulanti”. Le persone, dunque, “non dovrebbero essere più preoccupate di sviluppare un tumore dopo una diagnosi di fibrillazione atriale”, ha concluso Benjamin nell’editoriale che ha accompagnato l’articolo.
Fonte: JAMA Cardiol 2016
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)