Donna, con un quoziente intellettivo elevato. È questo il ritratto disegnato da uno studio inglese pubblicato da JAMA Psychiatry e che definisce il “volto” adulto della sindrome da iperattività e deficit di attenzione (ADHD).
Lo studio
L’indagine è stata condotta presso il King’s college di Londra ed ha coinvolto 2232 persone in Gran Bretagna, coppie di gemelli seguite nell’arco di molti anni, sin da bambini nell’ambito di un progetto di ricerca tuttora in corso. Gli esperti hanno fatto diagnosi di ADHD in età pediatrica (tra i 5 e i 12 anni) basandosi su informazioni fornite da genitori e insegnanti. Per gli individui adulti, invece, si sono basati sulla somministrazione di questionari ai partecipanti basati sui criteri diagnostici del DSM-5 (il manuale diagnostico degli psichiatri). I ricercatori hanno eseguito 247 diagnosi di ADHD in eta’ pediatrica e 166 in età adulta. Di questi ultimi, quasi due su tre (quasi il 70%) erano adulti cui da bambini mai era stata fatta una simile diagnosi. Gli adulti con ADHD sono soprattutto donne e con un elevato quoziente intellettivo. Secondo gli esperti è possibile che queste persone fossero già iperattive da piccole ma sfuggite alla diagnosi proprio in virtù delle loro maggiormente spiccate doti intellettive o che, invece, il loro disturbo d’attenzione e iperattività sia in realtà un disturbo d’ansia con sintomi e comportamenti simili all’ADHD.