Epatite C. EMA estende revisione sulla sicurezza dei farmaci

epatite CDopo la diffusione di alcuni dati – che indicano i pazienti con epatite C cronica che hanno preso i farmaci a rischio di recidiva di cancro al fegato – l’agenzia europea del farmaco (EMA) ha annunciato l’estensione della revisione sulla sicurezza dei trattamenti. “Lo studio suggerisce che questi pazienti erano a rischio di contrarre nuovamente il tumore prima rispetto a chi non era stato trattato con antivirali ad azione diretta”, spiega l’EMA.
La review copre molti dei prodotti più venduti nel mercato multimiliardario dell’epatite C. Questi farmaci curano bene il 90% dei pazienti con malattia del fegato e riducono la durata del trattamento. Gli antivirali ad azione diretta bloccano quelle proteine del virus dell’epatite C che aiutano la sua replicazione.

I farmaci interessati
Nel suo comunicato l’EMA cita daclatasvir di Bristol-Myers Squibb, dasabuvir e ombitasvir/paritaprevir/ritonavir di AbbVie, ledipasvir/sofosbuvir e sofosbuvir di Gilead Science e simeprevir di Johnson&Johnson.
L’EMA ha iniziato la revisione il mese scorso, dopo che il virus dell’epatite B si è riattivato in pazienti che erano co-infetti da HBV e HCV ed erano stati trattati con farmaci contro l’epatite C.
La Commissione europea prenderà in considerazione le raccomandazioni dell’EMA e adotterà una decisione legalmente vincolante che copra tutti gli Stati membri.

Fonte: elaborazione Reuters su comunicato EMA

Reuters Staff

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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