Sensori di movimento e vita extraterrestre

Vita aliena

La ricerca della vita su altri pianeti non è così semplice. Si tratta di un processo che di solito si affida al rilevamento chimico, che potrebbe avere una valenza limitata o essere anche del tutto irrilevante con la biologia aliena. Il movimento, d’altro canto, è caratteristico della vita, e può essere utilizzato per identificare microorganismi eliminando la necessità di conoscenze chimiche di base. Alcuni scienziati hanno sviluppato un sensore di movimento semplice ma estremamente sensibile che può essere costruito con facilità adattando tecnologia già esistente: questo sistema si è dimostrato in grado di identificare batteri, miceti e persino cellule cancerose, ed è stato preso in considerazione per la sperimentazione rapida dei medicinali e persino per il rilevamento della vita extraterrestre.

Il sistema si basa sull’applicazione microscopica del principio della trave a sbalzo, già impiegato nella tecnologia dei microscopi a forza atomica. In pratica, si tratta di un’asse fissato solo su una sua estremità, e lasciato libero di oscillare con un peso all’altra estremità: se un campione microscopico, come ad esempio un batterio, viene fissato all’estremità libera, produrrà una qualche forma di movimento, magari tramite il flagello oppure semplicemente espletando le proprie funzioni fisiologiche. Questo movimento verrebbe trasmesso all’asse, ed un laser lo leggerebbe e ne produrrebbe uno schema: questo segnale verrebbe interpretato come un segnale di vita. Dato che il sistema è del tutto indipendente dalla chimica, esso potrebbe essere in grado di rilevare la vita proveniente da altri pianeti, come il metano che si trova nei laghi di Titano.

L’applicazione più immediata della tecnologia delle travi a sbalzo, tuttavia, risiede nello sviluppo dei farmaci: su larga scala, le travi a sbalzo coperte di batteri o cellule cancerose possono essere incubate con farmaci sperimentali e, se questi risultano efficaci, il segnale di movimento diminuisce o cessa del tutto con la morte delle cellule. Questo approccio viene considerato più rapido rispetto ai sistemi di test per farmaci antibiotici ed antitumorali attualmente impiegati dalle case farmaceutiche. (Proc Natl Acad Sci 2014; 201415348)

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