Vaiolo delle scimmie: il virus resta infettivo su superfici di acciaio fino a 30 giorni

Il virus del vaiolo delle scimmie resta in forma infettiva sulle superfici di acciaio fino a 30 giorni, ma può essere efficacemente inattivato da disinfettanti a base di alcool. È quanto emerge da uno studio condotto da un team del Dipartimento di Virologia Molecolare e Medica dell’Università di Ruhr, in Germania, e pubblicato dal Journal of Infectious Diseases.

La temperatura è un fattore importante nel processo di inattivazione del virus: a temperatura ambiente il virus del vaiolo delle scimmie è in grado di replicarsi e può sopravvivere sull’acciaio inossidabile per undici giorni, mentre a 11 gradi centigradi può resistere fino a un mese.

Dal 2022 è in atto una recrudescenza della trasmissione del vaiolo delle scimmie tra gli uomini. Sebbene le infezioni derivino soprattutto dal contatto fisico diretto, è possibile contrarre il virus anche attraverso superfici contaminate. “I virus del vaiolo sono noti per la loro capacità di restare infettivi nell’ambiente per molto tempo”, spiega Toni Meister, dell’Università di Ruhr, uno degli autori dello studio.

Lo studio
I ricercatori hanno applicato il virus su piastre di acciaio inossidabile, conservandole a diverse temperature e valutando la quantità di virus dopo determinati intervalli di tempo, da 15 minuti a diversi giorni o settimane.
Dall’analisi è emerso che, indipendentemente dalla temperatura, durante i primi giorni si verificava un piccolo cambiamento nella quantità del virus. A 22 e a 37 gradi di temperatura la concentrazione di virus scendeva in modo significativo solo dopo cinque giorni. A 37 gradi dopo sei-sette giorni non vi erano virus attivi, mentre a 22 gradi occorrevano 10-11 giorni per non avere più virus infettivi.

A quattro gradi di temperatura, infine, la quantità di virus è diminuita drasticamente solo dopo 20 giorni e dopo 30 giorni non c’era più alcun pericolo di infezione. Come consigliano gli stessi autori, è molto importante disinfettare le superfici, con i disinfettanti a base di alcool che si sono mostrati molto efficaci contro i virus, mentre quelli a base di acqua ossigenata si sono rivelati inadeguati.

Fonte: The Journal of Infectious Diseases 2023

 

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