Il consumo cronico di alcool può rendere le persone più sensibili al dolore attraverso due meccanismi molecolari opposti: uno guidato dall’assunzione di alcool e l’altro dalla sua sospensione. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da un team dello Scripps Research Institut (San Diego, California), i cui risultati sono stati pubblicati dal British Journal of Pharmacology.
Secondo la National Survey on Drug Use and Health del 2021, i disturbi associati all’alcol (AUD – alcohol use disorder) interessano 29,5 milioni di persone solo negli USA. Gli AUD possono spesso provocare l’insorgere di numerose malattie croniche, disturbi cardiaci, ictus, patologie epatiche e alcune forme tumorali.
Tra i problemi legati ai disturbi associati all’alcol a maggior impatto a lungo termine c’è anche il dolore: più della metà delle persone con AUD lo sperimentano nella forma persistente.
Alcuni studi hanno mostrato come gli AUD incidano sul cervello nel processo del signaling del dolore e rivestano un ruolo importante anche nell’attivazione del sistema immunitario.
La sospensione dell’alcol, invece, può provocare allodinia, una condizione in cui uno stimolo anche innocuo è percepito come doloroso.
Lo studio
Per scoprire le cause alla base di questi diversi tipi di dolore correlato all’alcol, il team dello Scripps Research Institut – coordinato da Marisa Roberto – ha condotto uno studio su animali da laboratorio divisi in tre gruppi: quelli dipendenti dall’alcol, che abusavano delle bevande alcoliche, animali che avevano accesso limitato all’alcol, quindi non considerati dipendenti, che facevano un uso moderato di alcool, e quelli che non avevano mai assunto alcol.
Dai risultati è emerso che nel primo gruppo, la sospensione dell’alcol provocava allodinia e il successivo accesso all’alcol riduceva la sensibilità al dolore.
Circa la metà degli animali che non erano dipendenti dall’alcool mostrava segnali di aumento della sensibilità al dolore durante la sospensione dell’alcol ma, a differenza degli animali dipendenti, questa condizione non scompariva con una nuova esposizione all’alcol.
Andando, poi, a misurare i livelli di proteine infiammatorie negli animali, i ricercatori hanno scoperto che i pathway infiammatori erano elevati sia negli animali dipendenti, sia in quelli non dipendenti, mentre le molecole specifiche erano aumentate solo negli animali dipendenti.
Fonte: British Journal of Pharmacology 2023