Una recente ricerca condotta negli USA ha rivelato che quasi la metà dei giovani guidatori rimasti uccisi negli States negli ultimi anni guidava veicoli vecchi di 11 anni o più, e che spesso mancavano di caratteristiche di sicurezza importanti. I genitori dunque potrebbero mettere a rischio le vite dei propri figli se si focalizzano troppo sui costi. La prevalenza degli incidenti fatali fra i giovani statunitensi è diminuita nettamente dal 1996, tuttavia, in base al numero di chilometri percorsi, i tassi di incidenti letali o riportati dalla polizia che coinvolgono giovani, sono circa il triplo di quelli che riguardano guidatori adulti. Fra i veicoli coinvolti negli incidenti giovanili, solo uno su 10 aveva l’ESC (Electronic Stability Control) – il Controllo Elettronico della Stabilità – come dotazione standard o opzionale.
L’ESC è particolarmente utile nei casi in cui il conducente perde il controllo, un fenomeno relativamente comune fra i giovani guidatori neopatentati: esso potrebbe ridurre il rischio di mortalità nelle collisioni singole della metà, e del 20% negli incidenti che coinvolgono molteplici veicoli. Circa un terzo dei veicoli implicati negli incidenti giovanili era dotato di airbag, ma i veicoli guidati da adulti hanno probabilità nettamente maggiori di averli di serie.
I veicoli più grandi e pesanti generalmente garantiscono una protezione migliore rispetto a quelli più piccoli e leggeri, ma anche quando i giovani incidentati guidavano auto non più vecchie di due anni, esse di solito erano piccole o mini. I veicoli più nuovi riportano di solito anche punteggi migliori ai crash test, oltre ad altre importanti caratteristiche di sicurezza come gli airbag laterali o l’ESC: i genitori potrebbero dunque trarre beneficio da informazioni per il consumatore sulla scelta di veicoli che siano sia sicuri che economici. (Inj Prevent online 2014, pubblicato il 18/12)