(Reuters Health) – Togliere entrambi i seni, a scopo di profilassi, alle donne che soffrono di tumore alla mammella non sarebbe sostenuto da una forte evidenza scientifica. Nonostante siano notevolmente aumentati i casi di questo tipo, forse anche per l’effetto “Angelina Jolie”, questa pratica clinica non servirebbe ad allungare la vita delle pazienti. Lo dimostra uno studio americano pubblicato sulla rivista Annals of Surgery. La quota di donne con tumore del seno che si sottopongono a mastectomia controlaterale per prevenire recidive è più che triplicata negli ultimi dieci anni. Dal 2002 al 2012 è passata dal 4 al 13%. All’interno di questo campione, analizzando i dati relativi a mezzo milione di donne con tumore in un seno che non si era diffuso all’altro, i ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston non hanno scoperto differenze sostanziali in termini di mortalità tra chi si era sottoposto alla rimozione di entrambi i seni e chi aveva scelto di tenere quello sano.
Lo studio
Per lo studio, i ricercatori americani hanno analizzato un database nazionale sul cancro, prendendo in considerazione 496.488 donne con un tumore alla mammella allo stadio I, II e III che interessava un solo seno, tra il 1998 e il 2012. Inoltre, sono stati presi in considerazione i tassi di sopravvivenza tra più di 200 mila donne fino al 2007. Complessivamente, circa il 60% delle donne sono andate incontro a chirurgia conservativa, che prevede la rimozione solo della massa tumorale, nel 33% delle pazienti è stato tolto solo il seno interessato, mentre nel 7% sono stati tolti entrambi. Quasi la metà delle donne con entrambe le mammelle operate si sono sottoposte anche a un intervento di chirurgia ricostruttiva, contro il 16% delle donne alle quali era stato tolto un solo seno.
“Il rischio di sviluppare un tumore dall’altro lato è molto basso nella maggioranza delle donne, circa lo 0,5%”, ha dichiarato Mera Golshan che, insieme agli altri autori dello studio, ha evidenziato come, anche dopo aver ‘aggiustato’ i dati sulla base della tipologia del cancro e di altri fattori di rischio, non si sono verificate differenze statisticamente significative nella quota di sopravvivenza tra donne che si erano sottoposte a chirurgia conservativa e donne alle quali erano stati tolti entrambi i seni. Anzi, i dati sulla sopravvivenza erano addirittura un po’ più bassi tra le donne che avevano subito una mastectomia controlaterale, anche se non c’erano sufficienti dati per spiegare i motivi.
Le donne e l’opzione “Angelina Jolie”
Secondo Mehra Golshan, le donne che si sottopongono sottopongono a mastectomia controlaterale possono aver paura di rivivere l’esperienza di una diagnosi di tumore all’altro seno. Questo aspetto emerge anche da ricerche che hanno evidenziato come ansietà e mancanza di informazioni sui rischi/benefici dell’intervento spingano le donne a optare sempre più frequentemente per la rimozione preventiva di entrambi i seni, compreso quello sano. “I chirurghi dovrebbe ricorrere meno spesso al bisturi e dovrebbero discutere con le pazienti sui pro e i contro di entrambi gli approcci”, ha concluso Golshan.
Fonte: Ann Surg 2016
Madeline Kennedy
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
Ma che razza di articolo é questo?? Che c’entra la Jolie?? Qui si sta parlando di donne giá malate ad un seno, che decidono di operarsi anche all’altro!! Ma il caso della Jolie é completamente diverso!! Lei si é operata preventivamente perché ha il gene BRCA 1 malato, procedura ALTAMENTE consigliata per queste pazienti!! E questo sarebbe un sito che si occupa di medicina??!!