È la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. È la prima causa di disabilità. Parliamo di ictus. In Italia colpisce ogni anno 185mila persone: 150mila sono i nuovi casi e 35mila le persone che hanno un nuovo ictus dopo il primo episodio. Già questi numeri basterebbero a spiegare la necessità di tenere alta l’attenzione sulla malattia, ma la verità è che c’è da fare ancora più di quanto questi primi dati possano far pensare. In Italia, infatti, nonostante nei primi due mesi dal ricovero i pazienti con esiti di ictus che necessitano di riabilitazione (il 60% circa delle persone colpite) riescono ad accedere alle terapie riabilitative, nella fase immediatamente successiva, si trovano ad affrontare strade molto più impervie e confuse rispetto alla gestione degli esiti. Le carenze dell’assistenza sul territorio per questi malati sono infatti altissime, con il rischio di lasciare il paziente solo nel riconoscere le complicanze che dall’ictus possono seguire, proprio come la spasticità post ictus.
Camerae Sanitatis è il format editoriale multimediale nato dalla collaborazione tra l’Intergruppo parlamentare Scienza e Salute e SICS editore.