Per anni la fisica ha ricercato l’elusiva materia oscura nell’universo, ma finora nessuno ne ha trovato traccia. Forse stiamo cercando nel posto sbagliato? Oggi, i fisici hanno proposto una nuova tecnica per rilevarla. Negli ultimi anni sono stati posti dei sensori in profondità, in quanto nei luoghi profondi c’è meno interferenza da parte delle radiazioni cosmiche o prodotte dalla Terra stessa, e si presume che la materia oscura interagisce solo un poco con gli atomi man mano che procede sottoterra. Il problema è che non si sa se ciò sia realmente vero, e se lo fosse, la materia oscura potrebbe comunque aver perso troppa energia per essere rilevata dai sensori una volta che vi viene a contatto. Dunque, sarebbe necessario porre i sensori in superficie, ma come eliminare le radiazioni di fondo? Il sistema proposto consiste nel rilevare l’andamento delle radiazioni nell’arco del tempo, e visualizzarle come un’onda. Molti pensano che la materia oscura sia la “colla” che tiene insieme l’universo, ma nessuno sa realmente cosa sia. Suddividendo l’intero contenuto dell’universo in 32 parti, solo 5 sono composte dalla materia che conosciamo, come atomi e particelle subatomiche. Tutto il resto è materia oscura, e si pensa che la sua energia sia ciò che provoca la continua espansione dell’universo stesso. (Phys Rev online 2014, pubblicato il 18/11)
Post correlati
-
Cambiamento climatico. Raggiunto nuovo record di temperatura. Il rapporto The Lancet
Facebook WhatsApp LinkedInNonostante la speranza iniziale ispirata dall’accordo di Parigi del 2015,... -
Eradicata in Sardegna la Peste Suina. Da Bruxelles la conferma. Daniela Mulas (Fnovi): “Un modello da seguire”
Facebook WhatsApp LinkedIn Oggi durante la riunione del Comitato PAFF (Piante, Animali,... -
Abbattimento di orsi e animali selvatici. Fnovi: no ad approcci semplicistici ed ’emotivi’
Facebook WhatsApp LinkedIn“L’ultimo episodio di aggressione da parte di un orso a...