“Abbassa l’ansia, riduce la richiesta di sedativi da parte dei pazienti e costituisce un mezzo efficace per mantenere il contatto con la realtà”. Non si tratta di un nuovo farmaco, ma semplicemente di musica dal vivo, così efficace che all’Ospedale San Raffaele di Milano hanno deciso di portarla dai pazienti ricoverati come parte della terapia, come raccontano gli stessi esperti della struttura. “L’iniziativa, avviata già da alcune settimane, è stata molto apprezzata dai pazienti e dalle loro famiglie – dichiarano Luca Cabrini e Sergio Colombo, responsabili dell’Unità di Rianimazione Generale – Ad oggi hanno suonato due chitarriste e una violoncellista e abbiamo in calendario appuntamenti con molti altri musicisti volontari”. Gli effetti benefici della musica sui pazienti ricoverati in Rianimazione, ricordano gli esperti, sono ampiamente documentati nella letteratura scientifica.
Il progetto
Gli incontri con i musicisti hanno cadenza settimanale e coinvolgono sia i degenti sia i loro famigliari. Il tutto fa parte di un progetto più ampio, chiamato ‘Il Paziente al Centro’, che “riunisce un insieme di interventi innovativi ed efficaci che pongono il benessere del paziente in condizioni critiche al centro delle cure. La nostra priorità, oltre alla sopravvivenza del malato – aggiungono dal San Raffaele – è cercare di offrire al paziente e ai suoi famigliari la miglior qualità di vita durante e dopo il ricovero. Per questo focalizziamo l’attenzione non solo sulla gestione clinica ma anche su altri aspetti, solo apparentemente minori. Questi migliorano significativamente l’esito a lungo termine, come la mobilizzazione precoce e gli orari prolungati di visita di parenti e amici, per ridurre l’ansia, la depressione e il senso di isolamento legati al ricovero”.