(Reuters Health) – Ticagleror sarebbe un antiaggregante piastrinico più efficace e ad azione più rapida di clopidogrel e sarebbe da preferire nei pazienti con sindrome coronarica acuta e valori negativi della troponina, che subiscono un intervento di angioplastica coronarica. A dimostrarlo è stato uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology. Appartenente alla nuova classe di farmaci ciclo-pentil-triazolo-pirimidine, ticagleror è un inibitore del recettore P2Y12, coinvolto nel processo di aggregazione delle piastrine e ha dunque un effetto antitrombotico. Per confrontare l’azione antiaggregante di ticagleror e clopidogrel, ricercatori americani, coordinati da Roxana Mehran della Icahn School of Medicine al Mount Sinai di New York, hanno condotto un trial clinico randomizzato coinvolgendo 100 pazienti con valori negativi della troponina che si sono presentati in 15 diversi Centri statunitensi tra il 2012 e il 2014 accusando una sindrome coronarica acuta.
Lo studio
In seguito ad angiografia diagnostica, e prima dell’intervento di angiografia coronarica, i pazienti sono stati divisi tra chi sarebbe stato trattato con una dose di carico di ticagrelor (180 mg) e chi avrebbe ricevuto clopidogrel (600 mg). Tutti i pazienti, inoltre, sono stati trattati con un’alta dose iniziale e una dose di mantenimento quotidiana di aspirina, secondo la terapia standard. Per quanto riguarda il trattamento con gli antiaggreganti piastrinici, invece, i pazienti trattati con ticagrelor hanno ricevuto una dose di mantenimento di 90 mg, 12 ore dopo la dose iniziale. Successivamente, la terapia con i due farmaci è proseguita secondo le indicazioni dello specialista. I ricercatori hanno valutato la reattività delle piastrine in 5 momenti diversi: prima della dose di carico, mezz’ora, due ore e otto ore dopo la dose di carico, e alla fine dell’intervento di angioplastica coronarica. Il primo end-point per valutare l’effetto antiaggregante piastrinico è stato stabilito a due ore dalla dose di carico. Alla dose considerata, ticagleror si è mostrato più efficace di clopidogrel nel ridurre la reattività della piastrine. Già a mezz’ora dalla prima dose, il farmaco ha mostrato i suoi effetti, mantenendo una differenza significativa anche all’ultima valutazione fatta alla fine dell’intervento di angioplastica. A otto ore dalla dose di carico, mentre il 53,3% dei pazienti trattati con clopidogrel aveva ancora un’alta reattività piastrinica, tra i pazienti che avevano ricevuto ticagleror questa percentuale era scesa a 2,4%.
Inoltre, non c’è stato nessun decesso, né alcun effetto avverso ha richiesto la sospensione della terapia. Tre dei pazienti trattati con clopidogrel hanno manifestato dolore di angina contro nessuno tra quelli trattati con ticagrelor. Tra gli eventi avversi, nel gruppo di persone trattate con ticagrelor sono stati segnalati quattro casi di sanguinamento e quattro pazienti hanno riferito dolore toracico.
I commenti
Questo studio è stato il primo a paragonare la farmacodinamica di ticagleror rispetto a quella di clopidogrel. “Questo trial aggiunge evidenze importanti sull’attività di ticagleror come antiaggregante piastrinico – ha dichiarato Mehran – Mentre è la prima volta che si evidenzia la superiorità di questo farmac su clopidogrel. Ora stiamo valutando se si può sospendere il trattamento con aspirina nei pazienti trattati con ticagrelor, grazie allo studio prospettico in doppio-cieco TWILIGHT”. Gilles Montalescot del Pitie-Salpetriere University Hospital di Parigi, che ha commentato lo studio in un editoriale, ha dichiarato alla Reuters Health che “c’è una forte domanda di una maggiore protezione quando vengono effettuati interventi di rivascolarizzazione. In questo senso – ha ammesso l’esperto – ticagrelor è più efficace di clopidogrel. Ora, però, bisogna raccogliere dati sull’utilizzo di questo antiaggreganti negli interventi di angipoplastica su pazienti in condizioni stabili”.
Fonte: Journal of the American College of Cardiology
Larry Hand
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)