Il nuovo rapporto di Legambiente Le città italiane alla sfida del clima, messo a punto in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, parla chiaro: sono ”101 i Comuni italiani dove, dal 2010, si sono registrati impatti rilevanti legati a fenomeni atmosferici estremi”, in tutto ”204 eventi tra allagamenti, frane, esondazioni, con danni alle infrastrutture o al patrimonio storico”. Un quadro che in Italia ha la sua corrispondenza in particolare per via del territorio ‘fragile’ per oltre l’81%. Eppure il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti non nasconde la necessità di sfidare i cambiamenti climatici grazie alle buone pratiche di tutti perché soltanto tutti insieme si può pensare di vincere. “Per questa sfida ho bisogno di tutti i Ministeri, delle Regioni, dei Comuni, dei cittadini e delle eccellenze della società civile. Perché queste cose, che cambiamo il comportamento e le abitudini delle persone, non si risolvono per decreto. C’e’ bisogno di tutti e della diffusione di una cultura nuova”.
Il rapporto
Non solo messa in sicurezza però, ma anche costi: ”tra il 1944 ed il 2012 sono stati spesi 61,5 i miliardi di euro solo per i danni provocati dagli eventi estremi nel territorio italiano. E in base ai dati della task force di Palazzo Chigi ‘Italia sicura’ ”l’Italia è tra i primi Paesi al mondo per risarcimenti e riparazioni di danni da eventi di dissesto: circa 3.5 miliardi all’anno dal 1945 in poi. Dal 1950 ad oggi abbiamo contato 5.459 vittime in oltre 4.000 eventi tra frane e alluvioni”.
Il Ministero
”Le città italiane – afferma Galletti – fanno ormai i conti con condizioni atmosferiche inedite e violente, che ci portano in pochi giorni dalle frane per i nubifragi alla secca dei fiumi e alle cappe di smog: per questo c’è bisogno di adattare i nostri centri urbani a una situazione climatica in continua evoluzione, che modifica anche il contesto sociale e le prospettive economiche”. Un allarme, quello di rendere resilienti con urgenza le città, lanciato anche dal panel di scienziati che studiano il clima su mandato delle Nazioni Unite; ”saranno proprio le aree urbane a pagare i costi sociali maggiori” del riscaldamento globale ”in particolare nell’area del Mediterraneo”.
Legambiente
”Serve un cambio di passo nelle politiche – dichiara la presidente di Legambiente Rossella Muroni – con piani di intervento e risorse per l’adattamento al clima, come ci chiede anche l’Unione Europea. E’ urgente un cambio radicale delle scelte urbanistiche da parte dei Comuni, per mettere in sicurezza le aree più a rischio attraverso interventi innovativi, per aumentare la resilienza. Senza dimenticare che – rileva Muroni – come sta avvenendo in questi giorni, la mancanza di piogge legata ai mutamenti climatici incide sulle concentrazioni di inquinanti e smog”.