#lsea2024

Device4Patients

Lorenza De Martinis

“Device4Patients” è nato grazie alla collaborazione tra Respiriamo Insieme, l’Associazione Italiana Fisioterapisti Respiratori e Chiesi Italia per educare a un uso corretto dei dispositivi per inalazione nei pazienti con patologie respiratorie. Ne abbiamo parlato con Lorenza De Martinis, Patient Advocacy Manager. Parte del team anche Elena Garavelli, Senior MSL Air Area e Gherardo Siscaro, Medical Advisor Air Area

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Uno dei fattori che ostacolano la compliance alla terapia inalatoria è la difficoltà nell’utilizzo dell’inalatore e questo si può tradurre in una scarsa aderenza. Il paziente che non esegue correttamente la terapia inalatoria controlla meno la malattia e questo può causarne riacutizzazioni più frequenti. Nei pazienti con patologie croniche respiratorie è dimostrato che per ogni device è necessario anche un re-training del paziente perché con il tempo si possono introdurre errori critici nell’inalazione che potrebbero vanificare l’efficacia della terapia. On line non sono disponibili altri progetti strutturati come questo, che mira sia all’istruzione e all’utilizzo del device, che a una crescita culturale del paziente rendendolo più informato e consapevole. 

Potrebbe descriverlo brevemente? 
“Device4Patients” è nato grazie alla collaborazione tra Respiriamo Insieme, l’Associazione Italiana Fisioterapisti Respiratori e Chiesi Italia per educare a un uso corretto dei dispositivi per inalazione, presupposto essenziale per il successo terapeutico nelle malattie respiratorie croniche come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Il progetto si è articolato in 3 parti: 

  • sviluppo di video tutorial con taglio dimostrativo sui device più usati e diffusi con l’ausilio del Fisioterapista respiratorio e un Clinico pneumologo;  
  • una virtual Classroom che ha previsto la creazione di 12 webinar con medici specialisti, fisioterapisti Respiratori e un paziente esperto, realizzati allo scopo di formare e guidare i pazienti al corretto utilizzo dei device per la terapia inalatoria; 
  • una campagna di comunicazione a supporto di queste attività. 

 
Che risultati avete o volete raggiungere? 
Il progetto ha contribuito a sensibilizzare sull’aderenza alla terapia dei pazienti e prevenire le riacutizzazioni. Un‘iniziativa che ha supportato gli operatori sanitari e ha incrementato l’educazione alla terapia inalatoria grazie all’importante Partnership con la comunità scientifica. Il paziente ha acquisito la necessaria familiarità con le differenti soluzioni e i device che potrebbero essergli proposti dal medico, dallo specialista o dal farmacista. Inoltre, “Device4Patients” è stato selezionato tra le numerose candidature di centinaia di altre Associazioni provenienti da tutta Europa per essere presentato durante la Giornata dell’Organizzazione dei Pazienti nel contesto del Congresso ERS 2023 che si è svolto a Milano. 

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito? 
L’ascolto strutturato e attento da parte dei medici e dei pazienti è fondamentale per sensibilizzare sull’aderenza alla terapia e contribuire a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Questo approccio consente ai medici di comprendere appieno le esigenze, le preoccupazioni e le preferenze dei pazienti, creando così una base solida per la progettazione di cure personalizzate ed efficaci. Allo stesso tempo, i pazienti si sentono valorizzati e coinvolti nel processo decisionale, migliorando la loro adesione alle terapie e aumentando la qualità complessiva dell’assistenza.  

Qual è l’aspetto principale del Patient Support Program che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Negli anni futuri, un aspetto cruciale dei Patient Support Program sarà la capacità di fornire un’assistenza integrata e continua, attraverso un approccio olistico che comprenda non solo il monitoraggio e la gestione delle condizioni mediche, ma anche il supporto psicologico, l’educazione sanitaria e l’accesso facilitato a risorse, sfruttando tecnologie digitali come le applicazioni mobile e la telemedicina, per garantire che i pazienti ricevano cure personalizzate, tempestive e coordinate, in grado di migliorare significativamente i risultati clinici e la soddisfazione del paziente, riducendo al contempo i costi sanitari complessivi e aumentando l’efficienza del sistema sanitario. 



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