#lsea2024

Humanizing Health Awards

Giordana Cortinovis

Sostenere i progetti delle associazioni no-profit impegnate in ambito sanitario, capaci di umanizzare l’esperienza di cura dei pazienti affetti da malattie croniche. È lo scopo del progetto “Humanizing Health Awards” di Teva Italia di cui abbiamo parlato con Giordana Cortinovis, Customer Experience, Marketing & Communication Director. Parte del team anche Silvia Montali, External Communication & Congress Sr. Manager e Daniele Murino, External Comm. Sr. Specialist

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge? 
Noi di Teva crediamo che prendersi cura di un paziente non significhi semplicemente offrire la giusta risposta ai bisogni terapeutici, attraverso la produzione e commercializzazione dei nostri farmaci innovativi e di alta qualità; prendersene cura vuol dire mostrare empatia, umanità, dignità e compassione durante il difficile momento della malattia. Con questo obiettivo sono nati gli “Humanizing Health Awards”, il programma che premia iniziative di grande valore e solidarietà, proposte da enti senza scopo di lucro impegnati nell’umanizzazione delle cure. 

Potrebbe descriverlo brevemente? 
Gli “Humanizing Health Awards” di Teva Italia sostengono i progetti delle associazioni no-profit impegnate in ambito sanitario, capaci di umanizzare l’esperienza di cura dei pazienti affetti da malattie croniche, gravi o potenzialmente rischiose per la vita. I progetti candidati agli “Humanizing Health Awards” vengono presentati ai dipendenti di Teva in Italia. In seguito ad un accurato processo di selezione, sono loro a scegliere i progetti ritenuti più meritevoli. Le associazioni vincitrici ricevono una donazione, del valore di 10mila euro ciascuna, per lo sviluppo o l’implementazione del progetto candidato al programma. 

Che risultati avete o volete raggiungere?
Nelle cinque edizioni degli “Humanizing Health Awards”, Teva Italia ha ricevuto oltre 200 candidature premiando 21 proposte: grazie alle donazioni ricevute e alla visibilità ottenuta dal programma, le 21 associazioni no-profit vincitrici hanno potuto sviluppare i progetti, ampliare il proprio network e migliorare la propria visibilità per raggiungere e aiutare sempre più pazienti. 

Nel corso degli anni, sono stati premiati molti progetti, tra cui: 

  • realizzare i desideri dei bambini affetti da gravi patologie; 
  • ospitare le famiglie dei piccoli pazienti in cura negli hub specialistici; 
  • sostenere i caregiver con corsi di supporto psicologico;  
  • garantire la clownterapia nei reparti pediatrici; 
  • utilizzare la pet-therapy per alleviare le degenze; 
  • umanizzare gli spazi dei reparti pediatrici con la realtà virtuale.


Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?

L’umanizzazione delle cure in ambito sanitario è un tema sempre più rilevante, che deve considerare non solo le necessità cliniche del paziente, ma anche quelle emotive e sociali, promuovendo empatia, rispetto e dignità in ogni fase del percorso di cura. Teva Italia ritiene fondamentale sviluppare nuove sinergie e progettualità che si concentrino anche sulla figura del caregiver familiare (non retribuito). Queste persone, spesso i veri pilastri dell’assistenza domiciliare, offrono supporto emotivo e pratico ai pazienti, a discapito della propria salute e del proprio benessere. È essenziale creare per loro una rete di sostegno adeguata: la realizzazione di tali progetti non solo migliorerebbe l’efficacia complessiva del percorso di cura, creando un ambiente più empatico e solidale a vantaggio dei pazienti e degli operatori sanitari, ma aumenterebbe anche la qualità della vita dei caregiver. 

Qual è l’aspetto principale del Corporate Social Responsibility che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni? 
In linea con la nostra strategia, riteniamo che uno degli aspetti principali sia rispondere alle esigenze delle comunità locali nelle quali operiamo, diventando sempre più parte integrante nella creazione e promozione di iniziative di benessere sociale. All’interno del programma “Humanizing Health Awards”, questo concetto si traduce nella creazione di nuove sinergie tra associazioni ed enti no-profit impegnati nella realizzazione di progetti per l’umanizzazione delle cure. Con questo approccio vogliamo migliorare la qualità della vita dei pazienti attraverso la nascita di nuove collaborazioni, capaci di rendere il sistema sanitario sempre più attento ai bisogni delle persone.



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