Giovanna Hofmann
Qual è l’impegno della sua azienda in questa area terapeutica?
Menarini Stemline Italia, azienda appartenente al Gruppo Menarini, è focalizzata sullo sviluppo e la commercializzazione di nuove terapie oncologiche. L’obiettivo del nostro team dedicato di scienziati, specialisti, ricercatori e sviluppatori è quello di creare un’azienda biofarmaceutica leader focalizzata sul miglioramento della vita dei pazienti oncologici attraverso lo sviluppo e la commercializzazione di nuove terapie “first in class”.
A chi si rivolge il vostro prodotto?
Elacestrant è un farmaco indicato in monoterapia per il trattamento di donne in postmenopausa, e di uomini, con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico positivo per i recettori degli estrogeni (ER) e negativo per HER2, con una mutazione attivante di ESR1, che mostrano progressione della malattia in seguito ad almeno una linea di terapia endocrina comprendente un inibitore di CDK 4/6. Elacestrant è la prima e unica terapia specificamente indicata per il trattamento di tumori della mammella ER+ ed HER2- con mutazione di ESR1. Le mutazioni di ESR1 sono mutazioni acquisite che si sviluppano come risultato di una esposizione alla terapia endocrina e si possono riscontrare in una percentuale di pazienti con carcinoma mammario metastatico ER+ ed HER2- che può arrivare al 40%. Le mutazioni di ESR1 sono un noto meccanismo di resistenza alla terapia endocrina standard e, fino ad oggi, i tumori che le sviluppavano erano più difficili da trattare, rappresentando una categoria di pazienti con un bisogno clinico insoddisfatto.
Perché ritiene sia innovativo?
L’innovatività di elacestrant risiede nel suo meccanismo di azione, essendo il primo SERD orale anti-ESR1 di nuova generazione ad essere stato approvato dalle agenzie regolatorie. Esso si configura al contempo come una terapia ormonale e come una terapia target con un bersaglio ben definito (i tumori che esprimono la mutazione attivante di ESR1 appunto). Infine, la tecnica di elezione per rilevare le mutazioni di ESR1 è la biopsia liquida e ciò sta rappresentando l’ingresso nella pratica clinica di questa metodica diagnostica che è fortemente innovativa per tutte le implicazioni di utilizzo che ha, presenti e future, sia nella malattia metastatica che in quella precoce. A differenza di altri tipi di tumore, infatti, nel carcinoma mammario tale metodica è stata finora utilizzata solo a scopo di ricerca.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Elacestrant ha ricevuto l’approvazione FDA nel gennaio 2023, l’approvazione EMA nel settembre 2023 e sarà presto rimborsato anche in Italia. Per rendere accessibile questa innovativa opportunità terapeutica Menarini Stemline ha aperto a livello europeo un Early Access Program (con la possibilità di usufruire di un servizio di testing per la mutazione centralizzato) nel marzo 2024 e in Italia sono state trattate ad oggi circa 300 pazienti. Inoltre, lo sviluppo clinico di elacestrant vede ad oggi numerosi studi clinici attivi, sia nel setting metastatico che nella malattia precoce sia in monoterapia che in combinazione; in tal senso, nel 2025 aprirà un ampio studio per valutare l’efficacia e la sicurezza del farmaco nel setting adiuvante (dopo intervento chirurgico nella fase di malattia precoce).
Quali ritiene siano gli unmet needs di questa area terapeutica?
Ogni anno, circa 55.9001 donne in Italia ricevono una diagnosi di carcinoma mammario. Il 5-10% dei carcinomi mammari di nuova diagnosi è metastatico. Nonostante siano in corso ricerche per lo sviluppo di un trattamento curativo e siano stati compiuti progressi significativi, il carcinoma mammario metastatico continua a essere una patologia trattabile ma incurabile. In particolare, nel sottotipo HR+/HER2-, lo sviluppo della mutazione di resistenza di ESR1 implica una prognosi più infausta e fino ad oggi non erano presenti terapie mirate per questo sottogruppo di pazienti. Sicuramente l’accessibilità alla profilazione genomica per tutte le pazienti è una realtà che deve ancora migliorare affinché sia possibile indentificare sempre meglio il trattamento più adeguato a ognuna di loro. Inoltre, la definizione della migliore sequenza terapeutica è costantemente in via di aggiornamento, grazie al continuo arrivo di nuove opportunità terapeutiche. Scegliere l’algoritmo che permetta di prolungare più a lungo la sopravvivenza mantenendo e, se possibile, migliorando la qualità di vita continua ad essere una sfida quotidiana, in questo come in molti altri ambiti oncologici.