Ludovica Di Luzio
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Il progetto “The Big Rethink” nasce dalla presa di coscienza che un terzo delle persone con disabilità in Europa ha avuto problemi gengivali nell’ultimo anno. Tra gli intervistati, al 47% delle persone con disabilità non è stato insegnato come lavarsi i denti correttamente e oltre un quinto (23%) degli europei affetti da disabilità si sente demotivato quando si tratta di curare la propria salute orale. Anche nel nostro Paese, dove il 36% della popolazione è con disabilità, la situazione è in linea con quanto riscontrato nel resto d’Europa, senza particolari differenze riscontrabili nelle diverse zone del paese: da Nord a Sud, la scarsa conoscenza del problema e la mancanza di pratiche standardizzate e strumenti dedicati, portano coloro che si trovano ad affrontare una situazione di disabilità a vivere l’igiene orale con grande disagio. Come Oral-B, azienda leader nella salute orale da oltre 70 anni e di marchio di spazzolini raccomandato dai dentisti numero uno al mondo, riconosciamo l’importanza di rendere l’igiene orale accessibile a tutti, persone con disabilità, i loro caregiver e i professionisti del settore dentale.
Potrebbe descriverlo brevemente?
L’intento è di essere in un viaggio molto entusiasmante in cui cercheremo di creare soluzioni positive per l’igiene orale di tutti: la prima tappa è il programma Oral-B Champions che costituirà un vero e proprio riconoscimento dei professionisti e studi dentali idonei a fornire cure a pazienti con disabilità. Obiettivo è quello di incoraggiare i professionisti dentali a pratiche inclusive dietro la possibilità di guadagnare questo riconoscimento che dimostri il loro impegno nel campo e renda lo studio un punto di riferimento per le persone con disabilità. La seconda è il lancio di un modello di spazzolino progettato per consentire una transizione senza sforzo dagli spazzolini manuali a quelli elettrici.
Che risultati avete o volete raggiungere?
La nostra visione è di garantire a tutti un’adeguata esperienza di salute orale: grazie alla collaborazione con l’iADH (l’International Association for Disability and Oral Health) e la creazione del programma Disability Champions Award Program, vogliamo rendere il 100% degli studi dentistici Italiani e Europei più inclusivi; inoltre, con la nostra nuova tecnologia e il nostro continuo focus sull’innovazione, vogliamo dare alle persone con disabilità gli strumenti di cui hanno bisogno per essere più autonomi nella propria routine di igiene orale.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
In primis educazione sul mondo della disabilità, la sua incidenza e rilevanza e una vera e propria cultura su come parlarne e affrontarla in modo da sensibilizzare tutte le aziende e la società. A seguire, sensibilizzazione sull’impatto nel mondo della salute orale che spinga i professionisti, le aziende e i consumatori ad adottare dei cambiamenti che vadano nella direzione dell’inclusione e possano migliorare la salute di tutti. Proprio quello che Oral-B con “The Big Rethink” si pone come obiettivo, per garantire un’esperienza di igiene orale accessibile a tutti.
Qual è l’aspetto principale del Corporate Social Responsibility che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Gli ambiti di CSR rilevanti per le aziende sono tanti, sicuramente l’accessibilità è uno di questi per tutti in generale e per le aziende che possono avere un impatto tangibile in particolare. È questo il caso di Oral-B, poiché la nostra ricerca mostra che oggi ci sono molti problemi di salute orale tra questi pazienti: il 20% di coloro che hanno gravi disabilità trova fisicamente impegnativo lavarsi i denti e oltre un terzo delle persone con disabilità si sente ansioso o frustrato quando ha una visita dal dentista. Affrontare le significative disuguaglianze di salute orale sperimentate dalle persone con disabilità in Europa è una grossa priorità per Oral-B e lo sarà per i prossimi anni: vogliamo contribuire nel cambiamento di questa situazione e crediamo che tutti dovrebbero avere un’esperienza di salute orale adeguata