Federico Mastrantonio
Luca Zambardi
Giulia Agostini
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Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Federico Mastrantonio: L’idea di realizzare questo progetto è nata dalla necessità di affrontare la fase di nuova normalità post-emergenziale da Covid-19, in cui le strutture di prossimità come le USCA o gli hub vaccinali sono venute meno. Questo ha fatto emergere il ruolo del farmacista e della farmacia come punti di riferimento essenziali per il cittadino nella gestione della patologia. Il progetto si rivolge principalmente ai farmacisti, riconoscendoli come consulenti per la gestione del paziente Covid-19 e come esecutori della campagna vaccinale, soprattutto per la popolazione a rischio di progressione in forma grave della malattia. Inoltre, mira a sostenere i farmacisti come portavoce sulle raccomandazioni vaccinali, sfruttando il loro alto potenziale comunicativo data la loro prossimità alla popolazione.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Luca Zambardi: Il progetto prevede una campagna multicanale di informazione e sensibilizzazione sia per la popolazione che per le farmacie, utilizzando vari strumenti di comunicazione e aggiornamento. Questi strumenti includono sistemi gestionali, monitor delle farmacie, posters, infografiche, materiali promozionali, sponsorship eventi ECM, aggiornamenti scientifici e group meeting.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Luca Zambardi: Il progetto “COVID in Farmacia” ha raggiunto risultati significativi, tra cui 8.080 interazioni nel sistema EHR, oltre 8 milioni di impressioni in 3 mesi, 12 milioni di opportunità di visualizzazione in più di 800 farmacie, 100 farmacisti partecipanti alla FAD su Covid e long Covid, 3.300 interazioni face-to-face con i farmacisti e l’invio di 121.674 newsletter con un click-through rate del 1,9%.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Giulia Agostini: C’è ancora molto da fare per rafforzare la rete di comunicazione tra farmacisti e cittadini, migliorare l’accesso alle informazioni aggiornate e promuovere una cultura di prevenzione e gestione proattiva del Covid-19. È essenziale continuare a innovare, fornire formazione continua ai farmacisti e coinvolgere attivamente la comunità per affrontare le sfide future in modo efficace e sostenibile.
Qual è l’aspetto principale del Digital Project che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Giulia Agostini: L’aspetto principale del Digital Project che sarà più importante nei prossimi anni è la capacità di integrare e utilizzare dati in tempo reale per personalizzare le comunicazioni e le azioni di prevenzione. Questo permetterà di rendere la gestione del Covid-19 più efficiente e mirata, adattandosi rapidamente alle esigenze specifiche di ogni comunità e individuo. L’innovazione digitale sarà la chiave per creare un sistema sanitario più reattivo e proattivo, capace di affrontare le sfide future con maggiore precisione e tempestività.