#lsea2024

Meningite & Adolescenti:
TikTok enhancement

Massimiliano Venerini
Arcangelo Izzo
Carla Capobianco
Giulia Agostini
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Fare disease awareness agli adolescenti sulla meningite utilizzando uno dei loro canali di comunicazione: TikTok. Da questa idea parte il progetto di Pfizer “Meningite & Adolescenti: TikTok enhancement”. Abbiamo approfondito l’argomento con Massimiliano Venerini, Sr Brand Manager Vaccines, Arcangelo Izzo, Channel & Content Sr Manager, Carla Capobianco, External Communication Sr Manager e Giulia Agostini, Primary Care Marketing Lead

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge
Massimiliano Venerini: La meningite è una malattia molto grave che colpisce soprattutto durante l’adolescenza, quando i contatti a rischio sono più frequenti e spontanei. Circa il 25% degli adolescenti ospita il batterio meningococcico, causa della meningite. Ciò significa che a causa dell’aumento dell’interazione sociale, i giovani hanno un maggior rischio di trasmettere facilmente i batteri rispetto agli altri. L’utilizzo di TikTok come canale di comunicazione per fare disease awareness agli adolescenti rappresenta un’innovativa strategia per diversi motivi:

  • TikTok è una piattaforma estremamente popolare tra i giovani, in particolare tra gli adolescenti. Questo significa che utilizzando TikTok come mezzo di comunicazione, è possibile raggiungere un vasto pubblico di giovani, che altrimenti potrebbe essere difficile coinvolgere in campagne di sensibilizzazione sulla malattia.
  • TikTok offre un formato di contenuti molto dinamico e coinvolgente, basato principalmente su video brevi. Questo permette di presentare informazioni sulla malattia in modo creativo, divertente e facilmente digeribile per gli adolescenti.

Potrebbe descriverlo brevemente?
Arcangelo Izzo: Il progetto è legato alla realizzazione di una campagna TikTok che sfrutti le tendenze e i meccanismi tipici della piattaforma, coinvolgendo creator credibili che si rivolgano sia ai giovani adulti (18-24 anni) che ai genitori di ragazzi tra gli 11 e i 18 anni. Il loro ruolo è quello di veicolare messaggi corretti all’interno di contenuti creativi. Inoltre, è presente una call to action che invita il pubblico a contattare il medico per ulteriori informazioni. Un gruppo di creators che la comunità riconosce come voci affidabili e identificabili. Ciò si traduce nel raggiungimento di un numero maggiore di utenti (unendo le community dei creators coinvolti), aumentando il tempo medio di visualizzazione dei contenuti e raggiungendo un maggior engagement. I creators hanno condiviso sketch divertenti e momenti della vita quotidiana in video girati da loro stessi, trasportando il loro linguaggio tipico in situazioni di tutti i giorni. Hanno informato le loro comunità sui rischi, trasferendo informazioni scientifiche mantenendo comunque un tono leggero.

Che risultati avete o volete raggiungere?
Massimiliano Venerini: Sensibilizzare riguardo alla meningite, ai suoi sintomi e ai rischi per i giovani adulti, nonché alle opzioni preventive (come, ad esempio, le vaccinazioni) che possono essere prese in considerazione per proteggersi dalla malattia.

  • Promuovere una maggiore discussione sulla meningite tra i giovani adulti.
  • Incoraggiare i giovani adulti a parlare con il proprio medico curante per informarsi su come proteggersi dalla meningite.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Agostini Giulia: Esiste ancora una scarsa informazione sul tema della meningite, soprattutto tra gli adolescenti. Occorre quindi stimolare e promuovere un dialogo per la prevenzione coinvolgendo tutti gli attori che ruotano intorno al loro mondo: dalla famiglia al medico di fiducia, dalla scuola alla palestra, senza naturalmente tralasciare le enormi potenzialità offerte dai canali social.

Qual è l’aspetto principale della Media Communication Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Carla Capobianco: Per favorire una vera cultura della prevenzione, la prima cosa che deve esserci è un’informazione credibile e di qualità. E poi bisogna utilizzare i canali giusti per raggiungere il target desiderato e parlare con un linguaggio appropriato. Se si fa informazione sugli adolescenti è necessario parlare nel modo giusto e attraverso i canali più frequentati da questa fascia di popolazione. Inoltre, per essere veramente efficaci, non bisogna dimenticare quanto sia importante il coinvolgimento. Non è più sufficiente trasmettere informazioni corrette, ma bisogna coinvolgere direttamente i ragazzi.



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