Massimiliano Venerini
Arcangelo Izzo
Carla Capobianco
Giulia Agostini
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge
Massimiliano Venerini: La meningite è una malattia molto grave che colpisce soprattutto durante l’adolescenza, quando i contatti a rischio sono più frequenti e spontanei. Circa il 25% degli adolescenti ospita il batterio meningococcico, causa della meningite. Ciò significa che a causa dell’aumento dell’interazione sociale, i giovani hanno un maggior rischio di trasmettere facilmente i batteri rispetto agli altri. L’utilizzo di TikTok come canale di comunicazione per fare disease awareness agli adolescenti rappresenta un’innovativa strategia per diversi motivi:
Potrebbe descriverlo brevemente?
Arcangelo Izzo: Il progetto è legato alla realizzazione di una campagna TikTok che sfrutti le tendenze e i meccanismi tipici della piattaforma, coinvolgendo creator credibili che si rivolgano sia ai giovani adulti (18-24 anni) che ai genitori di ragazzi tra gli 11 e i 18 anni. Il loro ruolo è quello di veicolare messaggi corretti all’interno di contenuti creativi. Inoltre, è presente una call to action che invita il pubblico a contattare il medico per ulteriori informazioni. Un gruppo di creators che la comunità riconosce come voci affidabili e identificabili. Ciò si traduce nel raggiungimento di un numero maggiore di utenti (unendo le community dei creators coinvolti), aumentando il tempo medio di visualizzazione dei contenuti e raggiungendo un maggior engagement. I creators hanno condiviso sketch divertenti e momenti della vita quotidiana in video girati da loro stessi, trasportando il loro linguaggio tipico in situazioni di tutti i giorni. Hanno informato le loro comunità sui rischi, trasferendo informazioni scientifiche mantenendo comunque un tono leggero.
Che risultati avete o volete raggiungere?
Massimiliano Venerini: Sensibilizzare riguardo alla meningite, ai suoi sintomi e ai rischi per i giovani adulti, nonché alle opzioni preventive (come, ad esempio, le vaccinazioni) che possono essere prese in considerazione per proteggersi dalla malattia.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Agostini Giulia: Esiste ancora una scarsa informazione sul tema della meningite, soprattutto tra gli adolescenti. Occorre quindi stimolare e promuovere un dialogo per la prevenzione coinvolgendo tutti gli attori che ruotano intorno al loro mondo: dalla famiglia al medico di fiducia, dalla scuola alla palestra, senza naturalmente tralasciare le enormi potenzialità offerte dai canali social.
Qual è l’aspetto principale della Media Communication Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Carla Capobianco: Per favorire una vera cultura della prevenzione, la prima cosa che deve esserci è un’informazione credibile e di qualità. E poi bisogna utilizzare i canali giusti per raggiungere il target desiderato e parlare con un linguaggio appropriato. Se si fa informazione sugli adolescenti è necessario parlare nel modo giusto e attraverso i canali più frequentati da questa fascia di popolazione. Inoltre, per essere veramente efficaci, non bisogna dimenticare quanto sia importante il coinvolgimento. Non è più sufficiente trasmettere informazioni corrette, ma bisogna coinvolgere direttamente i ragazzi.