Circa il 10% della popolazione italiana adulta è a rischio di sviluppare malattia renale cronica, ma 6 pazienti su 10 non sanno perché. A riportare l’attenzione verso questo problema è Roberto Palumbo, Direttore della UOC Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale S. Eugenio di Roma. “Molte patologie renali – ricorda Palumbo – sono completamente curabili, altre possono essere stabilizzate, sia pure con gradi diversi di compromissione funzionale, altre ancora evolvono verso l’insufficienza renale terminale con la conseguente perdita quasi totale della funzione degli organi”. Ma quali sono le cose da sapere per capire come accorgersi dell’insorgere dalla malattia?
I fattori di rischio
I comportamenti più a rischio sono il mancato controllo della pressione ed il mancato utilizzo di farmaci renoprotettori, le displipidemie come l’ipercolesterolemia, il diabete e le malattie cardiovascolari, l’utilizzo eccessivo di farmaci e le diete sbagliate.
I campanelli d’allarme
Alcuni classici sintomi tipici delle fasi precoci delle malattie renali sono la presenza di sangue nelle urine, il gonfiore del volto e degli arti inferiori eventualmente associato a contrazione della diuresi, l’aumento o una diminuzione della diuresi, bruciori e difficoltà ad urinare associati eventualmente a febbre.
L’obesità aumenta i rischi
Sovrappeso e obesità possono mettere a repentaglio la salute dei nostri reni e l’obesità va considerata, infatti, uno dei più importanti fattori di rischio per la malattia renale cronica. Dal punto di vista epidemiologico, il rischio che l’obesità esercita sulla progressione della malattia renale è reso evidente dalla constatazione che l’incidenza e la prevalenza dell’obesità, tra i soggetti che iniziano la dialisi, sono superiori a quelle della popolazione generale.