ANGELO
Dispositivo che permette
di superare la “distanza” imposta dal Covid-19
tra l’ospite delle RSA e i suoi carii
Angelo è un dispositivo che permette di superare la “distanza” imposta dal Covid-19 tra l’ospite delle RSA e i suoi cari. Deve il suo nome al centocinquenne per cui è stato inventato e si pone come un “angelo custode” in grado di accompagnare gli anziani durante le conversazioni con i loro parenti.
L’emergenza COVID-19 ha inizialmente provocato molte vittime nelle RSA italiane e successivamente decretato il blocco delle visite dei familiari per quasi tre mesi.
È risaputa la fragilità degli ospiti delle case di cura e di quanto siano fondamentali per il loro equilibrio psicologico le visite dei propri familiari. La riapertura delle RSA è stata caratterizzata da protocolli di sicurezza che impediscono contatti fisici a causa del distanziamento sociale e delle mascherine.
Ai parenti degli ospiti è stato permesso (fino a pochi giorni fa) di far loro visita mantenendo, però, durante gli incontri, una distanza di 2 metri garantita spesso da tavoli o installazioni. Queste barriere, aggiunte all’uso obbligato di mascherina che impedisce la lettura del labiale, rendono difficoltosa la comunicazione. Considerando le difficoltà degli anziani con deficit ipoacusico a instaurare comunicazioni coinvolgenti anche prima di questi impedimenti, è facile immaginare quanto queste dinamiche siano emotivamente isolanti per loro.
Riuscire a superare le barriere, almeno dal punto di vista acustico, è stato l’obiettivo di Luciano Fumagalli che è riuscito a far tornare il sorriso sul volto di suo suocero Angelo (105 anni) permettendogli di tornare a sentire e capire la voce dei suoi cari grazie all’utilizzo del Kit Velleman ordinato online.
Partendo dalla necessità di ottenere un prodotto che fosse facilmente accettabile a livello visivo dagli anziani, abbiamo progettato una scocca per questo sistema: linee sinuose e colori tenui sono le caratteristiche attribuite al prodotto, oltre a uno studio di una user-experience che ha portato alla progettazione di un microfono ergonomico, a un’interfaccia intuitiva destinata al visitatore e a un sistema di avvolgimento del cavo del microfono semplice e ordinato.
Data la natura dinamica della situazione d’emergenza per cui Angelo è stato progettato, abbiamo ritenuto che la stampa 3D fosse il processo più adatto sia per la sua rapidità che per la sua facilità di esecuzione e di reperibilità. Potrebbe essere una strada percorribile quella di integrare FabLab nella produzione così da creare un tessuto produttivo ampliato e flessibile.
Chiara Mauri e Andrea Randazzo